Questo virus ci ha colti all'improvviso e ci siamo ritrovati confusi, impauriti, incredibilmente fragili e senza alcuna certezza. Siamo stati messi davanti alla nostra povertà, che in realtà non ci ha mai lasciato, ma che spesso magari abbiamo preferito mettere da parte. Al tempo stesso, però, scopriamo che è proprio questa stessa impotenza e fragilità ad accomunarci e a renderci solidali in questa prova.
Carissimi anziani della comunità, abbiamo bisogno di voi, della vostra testimonianza, per imparare a vivere questo periodo; per stare nella precarietà senza perdere la speranza. Nella Bibbia c'è scritto:"Non trascurare i discorsi dei vecchi, perchè anch'essi hanno imparato dai loro padri; da loro imparerai il discernimento e come rispondere nel momento del bisogno" (Sir 8,9). Siete un dono per la nostra comunità. La fede e la saggezza, che avete maturato nel dolore e nelle difficoltà della vita, siano per noi un esempio prezioso, da accogliere e custodire. Vi pensiamo e vi ricordiamo sempre nelle preghiere, in attesa di poterci finalmente rivedere. Un caro saluto e un augurio di una Santa Pasqua da parte nostra, dei sacerdoti e di tutta la comunità! Suor Cristina, suor Paola e suor Sara
L’insegnamento della Chiesa ci dice che quando siamo sinceramente pentiti dei nostri peccati e ci proponiamo di camminare nuovamente con il Signore e quando non possiamo confessarci e ricevere l’assoluzione per “un’impossibilità fisica o morale” (Catechismo della Chiesa Cattolica1451-1452), possiamo già considerarci realmente e pienamente riconciliati con il Signore Dio e con la sua Chiesa.
Essa ha sempre confermato che "la confessione individuale e integra dei peccati con l’assoluzione egualmente individuale costituisce l’unico modo ordinario con cui il fedele, consapevole di peccato grave, è riconciliato con Dio e con la Chiesa” (Reconciliatio et paenitentia, 33), ma in momenti di particolare gravità come questo, quando non ci sono assolutamente le condizioni per accostarsi al sacramento della Penitenza nella forma solita della confessione personale, la Chiesa stessa prevede la possibilità di ricevere il perdono del Signore nella forma del cosiddetto votum sacramenti, cioè esprimendo il sincero desiderio di ricevere il sacramento della Riconciliazione e proponendosi di celebrarlo successivamente, non appena possibile. Dunque, il Vescovo ci ricorda che la confessione individuale potrebbe essere sostituita da un atto di sincera contrizione, espresso magari con una formula di preghiera (Confesso a Dio Onnipotente, Atto di dolore...) o con parole nostre, e compiendo se possibile un gesto penitenziale (digiuno, veglia di preghiera o elemosina), fino alla futura celebrazione del sacramento nella sua forma ordinaria. Probabilmente, qualcuno si sarà domandato se, in questo tempo particolare, il telefono o l’email possano essere considerati strumenti idonei per la confessione, ma ciò non può accadere attraverso questi mezzi di comunicazione o altri, per motivi legati alla protezione del sigillo sacramentale (noto popolarmente come segreto confessionale) e per il fatto che occorre la presenza fisica del penitente. Tramite i mezzi di comunicazione, invece, il sacerdote può eventualmente fornire utili consigli spirituali al fedele, consolarlo o aiutarlo a sperare, ma non impartire l'assoluzione sacramentale. Riassumendo, ricordiamoci quello che il Papa ha spiegato nella Messa di Santa Marta di venerdì 20 marzo: «Io so che tanti di voi, per Pasqua andate a fare la confessione per ritrovarvi con Dio. Ma, tanti mi diranno oggi: “Ma, padre, dove posso trovare un sacerdote, un confessore, perché non si può uscire da casa? E io voglio fare la pace con il Signore, io voglio che Lui mi abbracci, che il mio papà mi abbracci… Come posso fare se non trovo sacerdoti?” Tu fai quello che dice il Catechismo. È molto chiaro: se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio, è tuo Padre, e digli la verità: “Signore ho combinato questo, questo, questo… Scusami”, e chiedigli perdono con tutto il cuore, con l’Atto di Dolore e promettigli: “Dopo mi confesserò, ma perdonami adesso”. E subito, tornerai alla grazia di Dio». Don Marco In allegato gli schemi di preghiera per la Settimana Santa e per la Pasqua, a disposizione di tutti per vivere al meglio questo periodo nella preghiera.
Fin dall'inizio di questo periodo in tanti abbiamo sentito l’esigenza di condividere quello che stiamo vivendo, il disorientamento, i nostri pensieri, i dolori, ma soprattutto il bisogno di invocare Cristo tra di noi e lasciarci abbracciare da Lui. In concreto, abbiamo pensato di utilizzare la tecnologia per vederci a distanza ogni sera giovani e famiglie per parlarsi e per recitare il Rosario insieme e, poi, una volta a settimana meditare la Scrittura della liturgia domenicale. Quello che riportiamo sotto sono alcune delle riflessioni emerse in questi giorni. Che ci aiuti a fare memoria per il futuro e ritornare ad essere una famiglia più vera, bella e buona...
Si legge in Esodo 13: “Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte”. Il popolo di Dio si lasciava alla spalle l’Egitto con i suoi idoli e le sue schiavitù e si dirigeva verso oriente. Desideroso di intraprendere una vita ri-sorta, nata di nuovo, come fa il sole ogni mattina ad oriente.
Durante la veglia pasquale anche noi abbiamo fatto lo stesso cammino verso oriente. In quella notte “veramente gloriosa” abbiamo lasciato - ci auguriamo - alle spalle il nostro personale Egitto per raggiungere l’Altare della chiesa, collocato secondo la tradizione ad est. Ci siamo orientati entrando in Chiesa, seguendo la colonna di fuoco rappresentata dal Cero pasquale e abbiamo intonato l’antico preconio che racconta i prodigi operati dalla Risurrezione lungo i millenni. Sul nostro cero pasquale, quest’anno è stato rappresentato il simbolo del pavone, che insieme al cervo, al leone o all’agnello è simbolo caro ai cristiani fin dalle origini. Talvolta il pavone figura nei programmi iconografici funerari, come all’interno delle catacombe, perché simboleggia la risurrezione. La sua carne era considerata incorruttibile. Sant’Agostino, che talvolta si dimostra piuttosto ingenuo, fa eco a quest’idea fantasiosa, considerando il pavone emblema d’immortalità, o forse non fa che riprendere un simbolo noto a tutti. Capace di annunciare il Kerygma a tutti. Anche il fatto che le sue belle piume ricrescano ogni anno in primavera veniva interpretato come simbolo della gloria della risurrezione. Per cinquanta giorni accanto alla Parola troveremo accesa la nostra colonna di fuoco. Ci auguriamo che insieme alla Parola sia sempre guida per un cammino di quotidiane risurrezioni, verso la bellezza piena della Regno. Ancor oggi considerato una delle figure più enigmatiche e al contempo più celebri del Quattrocento italiano, Antonello da Messina fu un eccellente ritrattista. Fu tra i primi sperimentatori dell'utilizzo della pittura ad olio, capace di donare una vivacità e un realismo che ancora oggi, a distanza di mezzo millennio, rende i suoi ritratti tra i più belli che la storia dell'arte europea abbia mai realizzato, in cui alla fedeltà rappresentativa si associa una capacità unica di penetrazione psicologica dell'individuo ritratto.
Dotati di audioguide i ragazzi hanno potuto ammirare tra gli altri il San Girolamo nello studio, la Crocifissione proveniente da Sibiu in Romania e il celeberrimo Ritratto d’uomo dall’enigmatico sorriso, ma anche lasciarsi affascinare dall’Annunciata, autentica icona, con lo sguardo e il gesto della Vergine rivolti alla presenza misteriosa che si è manifestata, e dall’ Ecce Homo (Cristo alla colonna), in grado di sollecitare in ogni spettatore emozioni e sentimenti. Questa uscita con i ragazzi è nata dalla convinzione dell’urgenza di farli accedere alla bellezza in un mondo spesso disordinato e così poco propenso ad avvicinarli al bello. Insegnargli a fermarsi, in questa fretta di vivere, per prestare attenzione alla bellezza e amarla, perché essa ci aiuta a “uscire dal pragmatismo, dalla logica del consumismo”. Scrive papa Francesco nella Laudato sii: “Quando non si impara a fermarsi (sospendere la corsa), ad ammirare ed apprezzare il bello non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e di abuso”. Lasciamo spiragli alla bellezza! Il suo ruolo non è solo dare emozioni, ma ancor di più aprire orizzonti. “In chi contempla la bellezza – scrive Papa Francesco in Laudato sii – si compie il salto verso una certa pienezza propriamente umana”. La bellezza umanizza, allarga l’anima. Allora è importante insegnare ai ragazzi a fermarsi, e contemplarla: perché lì è raccolto il senso dell’essere. Contemplare un’opera d’arte non cambia il mondo ma insegna a vederlo in modo nuovo. E osservare 15 adolescenti rapiti per un’ora intera dalle opere d’arte, in ascolto attento e silenzioso delle audioguide, porta tanta speranza. Inizia il catechismo |
A partire dal 25 maggio 2018, in tutti gli Stati membri della Comunità Europea è diventato operativo il Regolamento UE 2016/679 (GDPR) in materia di privacy, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali. Anche la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha provveduto tempestivamente a emanare disposizioni per l’ottemperamento dello stesso con un Decreto Generale: |
“Disposizioni per la tutela del diritto alla buona fama e alla riservatezza dei dati relativi alle persone dei fedeli, degli enti ecclesiastici e delle aggregazioni laicali”.
Pertanto la Parrocchia e l’Oratorio di San Sebastiano, come tutti i soggetti ecclesiali, sono tenuti a recepire le indicazioni riportate in tale regolamento per quanto riguarda i dati personali degli aderenti alle attività dell’oratorio, compreso il percorso catechistico dell’Iniziazione Cristiana, garantendo un uso corretto ed esclusivamente finalizzato le attività proprie della comunità parrocchiale dei dati personali raccolti. .
A tal fine, si rende indispensabile richiedere la compilazione da parte vostra del modulo di iscrizione al percorso educativo e catechistico della parrocchia qui allegato.
Una volta compilato, tale modulo dovrà essere firmato da parte di entrambi i genitori e consegnato in oratorio necessariamente entro venerdì 19 ottobre.
Se si ritiene utile segnalare particolari situazioni di salute dei propri figli è necessario compilare l’apposito modulo (allegato) e consegnarlo in busta chiusa insieme al modulo di iscrizione.
Nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 17 alle ore 18 il sig. Paolo Zanacchi sarà presente in oratorio per attendere alla raccolta dei suddetti moduli.
Pertanto la Parrocchia e l’Oratorio di San Sebastiano, come tutti i soggetti ecclesiali, sono tenuti a recepire le indicazioni riportate in tale regolamento per quanto riguarda i dati personali degli aderenti alle attività dell’oratorio, compreso il percorso catechistico dell’Iniziazione Cristiana, garantendo un uso corretto ed esclusivamente finalizzato le attività proprie della comunità parrocchiale dei dati personali raccolti. .
A tal fine, si rende indispensabile richiedere la compilazione da parte vostra del modulo di iscrizione al percorso educativo e catechistico della parrocchia qui allegato.
Una volta compilato, tale modulo dovrà essere firmato da parte di entrambi i genitori e consegnato in oratorio necessariamente entro venerdì 19 ottobre.
Se si ritiene utile segnalare particolari situazioni di salute dei propri figli è necessario compilare l’apposito modulo (allegato) e consegnarlo in busta chiusa insieme al modulo di iscrizione.
Nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 17 alle ore 18 il sig. Paolo Zanacchi sarà presente in oratorio per attendere alla raccolta dei suddetti moduli.
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Una giornata di amicizia così bella non poteva che essere accompagnata da un clima ideale per un giro in bicicletta.Si è svolta domenica la biciclettata organizzata in occasione della festa dell’oratorio, alla quale hanno partecipato venticinque persone. Erano presenti sia bambini che ragazzi ma anche degli impavidi genitori che si sono uniti alla spedizione in direzione Sales. Sono stati percorsi circa venti chilometri sugli argini della nostra splendida campagna. |
Arrivati alla loro meta gli impavidi ciclisti hanno potuto godere di un’ottima merenda e di qualche attimo di relax nella natura cremonese.
Ripartiti alla volta dell’oratorio il gruppo ha deciso di intraprendere anche qualche pezzo di “fuori strada” passando accanto al fiume per poi ritornare sulle più semplici piste ciclabili.
Questo semplice giro in bicicletta è stato occasione per condividere qualche momento di amicizia e di divertimento per poter poi affrontare al meglio i prossimi impegni che la festa dell’oratorio ha in serbo per noi.
Alla prossima biciclettata ricordatevi che siete tutti invitati!!!
Ripartiti alla volta dell’oratorio il gruppo ha deciso di intraprendere anche qualche pezzo di “fuori strada” passando accanto al fiume per poi ritornare sulle più semplici piste ciclabili.
Questo semplice giro in bicicletta è stato occasione per condividere qualche momento di amicizia e di divertimento per poter poi affrontare al meglio i prossimi impegni che la festa dell’oratorio ha in serbo per noi.
Alla prossima biciclettata ricordatevi che siete tutti invitati!!!