San Sebastiano
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La bellezza salverà il mondo Preadolescenti alla mostra su Antonello da Messina

1/5/2019

 
Sabato 6 Aprile per i preadolescenti della parrocchia è stata una giornata sicuramente fuori dai loro schemi. Sono stati accompagnati alla mostra di Antonello da Messina a Milano che propone una straordinaria rassegna dei capolavori del grande artista del Rinascimento.
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Ancor oggi considerato una delle figure più enigmatiche e al contempo più celebri del Quattrocento italiano, Antonello da Messina fu un eccellente ritrattista. Fu tra i primi sperimentatori dell'utilizzo della pittura ad olio, capace di donare una vivacità e un realismo che ancora oggi, a distanza di mezzo millennio, rende i suoi ritratti tra i più belli che la storia dell'arte europea abbia mai realizzato, in cui alla fedeltà rappresentativa si associa una capacità unica di penetrazione psicologica dell'individuo ritratto.
Dotati di audioguide i ragazzi hanno potuto ammirare tra gli altri il San Girolamo nello studio, la Crocifissione proveniente da Sibiu in Romania e il celeberrimo Ritratto d’uomo dall’enigmatico sorriso, ma anche lasciarsi affascinare dall’Annunciata, autentica icona, con lo sguardo e il gesto della Vergine rivolti alla presenza misteriosa che si è manifestata, e dall’ Ecce Homo (Cristo alla colonna), in grado di sollecitare in ogni spettatore emozioni e sentimenti.
Questa uscita con i ragazzi è nata dalla convinzione dell’urgenza di farli accedere alla bellezza in un mondo spesso disordinato e così poco propenso ad avvicinarli al bello.
Insegnargli a fermarsi, in questa fretta di vivere, per prestare attenzione alla bellezza e amarla, perché essa ci aiuta a “uscire dal pragmatismo, dalla logica del consumismo”. Scrive papa Francesco nella Laudato sii: “Quando non si impara a fermarsi (sospendere la corsa), ad ammirare ed apprezzare il bello non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e di abuso”.
Lasciamo spiragli alla bellezza! Il suo ruolo non è solo dare emozioni, ma ancor di più aprire orizzonti.
“In chi contempla la bellezza – scrive Papa Francesco in Laudato sii – si compie il salto verso una certa pienezza propriamente umana”.
La bellezza umanizza, allarga l’anima.
Allora è importante insegnare ai ragazzi a fermarsi, e contemplarla: perché lì è raccolto il senso dell’essere. Contemplare un’opera d’arte non cambia il mondo ma insegna a vederlo in modo nuovo.
E osservare 15 adolescenti rapiti per un’ora intera dalle opere d’arte, in ascolto attento e silenzioso delle audioguide, porta tanta speranza.

ACR

27/9/2018

 

SCARICA IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI CLICCANDO QUI.

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BICICLETTATA AL SALES

11/9/2018

 
Una giornata di amicizia così bella non poteva che essere accompagnata da un clima ideale per un giro in bicicletta.Si è svolta domenica la biciclettata organizzata in occasione della festa dell’oratorio, alla quale hanno partecipato venticinque persone.
Erano presenti sia bambini che ragazzi ma anche degli impavidi genitori che si sono uniti alla spedizione in direzione Sales.
Sono stati percorsi circa venti chilometri sugli argini della nostra splendida campagna.

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Arrivati alla loro meta gli impavidi ciclisti hanno potuto godere di un’ottima merenda e di qualche attimo di relax nella natura cremonese.
Ripartiti alla volta dell’oratorio il gruppo ha deciso di intraprendere anche qualche pezzo di “fuori strada” passando accanto al fiume per poi ritornare sulle più semplici piste ciclabili.
Questo semplice giro in bicicletta è stato occasione per condividere qualche momento di amicizia e di divertimento per poter poi affrontare al meglio i prossimi impegni che la festa dell’oratorio ha in serbo per noi.
Alla prossima biciclettata ricordatevi che siete tutti invitati!!!

Cena con delitto in oratorio, una piacevole serata

5/9/2018

 
Decisamente partecipata e coinvolgente la prima proposta della dell’edizione 2018 della festa dell’oratorio. Alcuni adolescenti, guidati dagli amici più grandi, hanno messo in scena Una cena con delitto. La piece teatrale ha catturato l’attenzione di una cinquantina di ragazzi che ricoprendo i panni di esperti investigatori hanno provato a risolvere il misterioso giallo.   
È sempre bello e significativo lasciare che i giovani ricoprano piccoli o grandi ruoli di sano protagonismo. L’Oratorio si pone così nella vita della comunità come un laboratorio di talenti. Ciò che conta – insegna il Vangelo – è saperli investire al meglio, forti della fiducia di Chi li consegna.
Mercoledì e giovedì sarà la volta dei tornei di calcio e pallavolo, nonché della tradizionale briscolata accompagnata da un cielo ancora gravido di stelle.

Tutti protagonisti con le vostre vite!

4/9/2018

 
Iniza questa sera, martedì 4 settembre, la lunga serie di iniziative che caratterizzaeranno la festa dell’Oratorio 2018. Giochi e divertimento, insieme ad occasioni per riflettere insieme - è fondamentale - e pregare seriamente.
Come suggerisce papa Francesco, dobbiamo accoglire la sfida di scoprire e trasmettere la “mistica” del vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio.

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Dalla festa dell’Oratorio riprenderanno a gonfie vele le attività pastorali, con la speranza di vedere maggiormente popolate le assemblee domenicali dopo le ferie estive. I ragazzi e i giovani non hanno smesso di chiedere mutamente aiuto, cercando ciecamente figure adulte di riferimento. Chiedere per gli’uni non è facile e rispondere per gl’altri non è da meno. Ma la difficoltà si riepie di senso quando ad illuminare la fatica è la Luce della Parola e la forza della Fede.
A questo riguardo la Festa dell’Oratorio si pone non come una serie di eventi che festeggiano “il noi” o peggio ancora “una serie di tanti io”, ma come l’inizio di una nuova avventura che festeggia Lui, attraverso le molteplici attidudini di ciascuno.
Nessuno si senta escluso, ognuno si senta atteso per condividere la gioia della festa e ridire con decisione la bellezza della vita in Cristo e nella Chiesa.

E' IN ARRIVO LA FESTA DELL'ORATORIO

27/8/2018

 
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ATTIVITA' IN EVIDENZA

Congratulazioni Don Pietro: Monsignore

24/6/2018

 
Clicca qui per leggere la notizia sul sito della Diocesi di Cremona.

Bartali e Moro uomini di fede

20/6/2018

 
Le loro vite hanno attraversato gli stessi momenti storici (erano entrambi nati nel 1916 ), ma hanno avuto tracciati e percorsi profondamente diversi : campione dello sport il primo, professore universitario e uomo politico il secondo. Un aspetto, però, ha accomunato le loro esperienze: una profonda e autentica fede cristiana, sempre testimoniata senza imbarazzi, paure o reticenze, ma anche senza clamore.
Il ricordo di Gino Bartali ha evidenziato l’umanità, la fede “pura” del campione toscano e, soprattutto, il suo coraggio, la generosità e l’abnegazione nel salvataggio di 800 Ebrei dalle persecuzioni nazifasciste durante la seconda guerra mondiale. Questa vicenda (da Bartali sempre tenuta nascosta “perché il bene si fa ma non si dice”) è valsa al corridore toscano la nomina tra i Giusti di Israele da parte dello Yad Vashem e il conferimento della cittadinanza onoraria postuma.  

Nell’incontro su Aldo Moro, il prof. Verdi dello statista democristiano ha sottolineato la dimensione di uomo di studio e di pensiero, la ricerca di una sintesi tra fede e storia, la passione per la democrazia vissuta attraverso la testimonianza di una politica intesa come ascolto, servizio, mediazione e lungimiranza.
Sono stati anche ripercorsi i tragici giorni del suo sequestro e della sua morte che hanno segnato e cambiato dolorosamente la storia del nostro paese.
L’eredità di Aldo Moro per i nostri giorni, è quella di una fede che illumina la vita anche nei momenti più bui e di una politica che non abdica alla fatica del ragionamento.
La partecipazione gli incontri è stata numerosa, interessata, motivata, come hanno dimostrato gli interventi dei presenti.

FRECCIA: i primi di giugno la tradizionale festa associativa .

3/6/2018

 
Gare, giochi e divertimento, insieme a spiritualità e convivialità. Sono stati questi i pilastri sui quali si è poggiata l’intera giornata del 3 giugno presso l’oratorio di San Sebastiano. È ormai tradizione che la società sportiva Freccia si ritrovi al termine dell’anno sportivo per vivere una giornata di festa. Tutto è iniziato con la celebrazione della Messa nella quale don Michele, assistente spirituale della società sportiva,  non ha mancato di richiamare il valore di “dirsi grazie” davanti all’Eucaristia che è per sua natura memoriale e rendimento di grazie. Anche durante l’omelia il riferimento alla Freccia: “con chi oggi festeggia l’appartenenza alla Freccia voglio condividere questo pensiero: che oggi è giorno di festa ma la verità la festa l’ho vista ieri mattina quando si è stati capaci di uscire di casa per prepararla! La vera festa si è svolta lungo l’anno e, attenzione, non solamente durante le partite vinte o perse ma soprattutto durante gli allenamenti e le riunioni organizzative. La festa non è quando si consuma ma quando si prepara insieme!”.  Al termine della celebrazione tutta la mattina è stata giocata sui campi. Pallavolo e calcio i due sport più praticati, ma anche fantathlon con i più piccolini. Simpatica e avvincente la sfida tra due differenti generazioni, quella dei genitori e quella dei ragazzi allenatori.
Dopo il pranzo condiviso sotto il portico dell’oratorio il presidente Davide ha ufficializzato i ringraziamenti e reso noto i risultati dell’anno associativo nonché le proposte per l’anno venturo.
Interessante coincidenza: il giorno prima della festa la santa sede pubblicava il primo documento ecclesiale che parla di sport intitolato: “dare il meglio di se’”. Da subito il consiglio della Freccia ha pensato di farlo proprio per la riflessione e la futura programmazione.

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CORPUS DOMINI: messa e processione in oratorio

3/6/2018

 
Domenica sera è stata una delle prime vere e proprie sere dei primi di giugno: una di quelle sere chiare in cui il sole esita al momento di calare dietro il Torrazzo, come se non volesse andarsene. Quando la processione si è avviata, era scesa la notte. In chiesa restava solo e aleggiante l’odore dell’incenso. Il Santissimo in alto, simbolicamente sporto verso l’intero quartiere, esibito come un prezioso di cui andare fieri. È indubbiamente scomparsa la solennità d’un tempo, la riverenza ai balconi e la devozione commossa. L’Eucaristia passa tra le case rispettosa. Come in punta di piedi. Come un amico di cui s’ignora il valore e l’affetto. Forse nemmeno chi segue la croce per la strada è pienamente consapevole di quanto stia accadendo. Attenti a dove mettere i piedi, cantano testi mandati a memoria. Uno dice: «Se la strada si fa scura / spero in Lui: mi guiderà». Procedendo in quella prima notte calda, dalla finestra aperta di un appartamento arrivano risate sguaiate: la televisione. Che abbaglia senza illuminare e guida illudendo, senza far sperare. Senza bisogno di alcuna parola, un segno veniva trasmesso ai figli: il nostro Dio è più forte di ogni nostra indifferenza.
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