Nell’incontro su Aldo Moro, il prof. Verdi dello statista democristiano ha sottolineato la dimensione di uomo di studio e di pensiero, la ricerca di una sintesi tra fede e storia, la passione per la democrazia vissuta attraverso la testimonianza di una politica intesa come ascolto, servizio, mediazione e lungimiranza.
Sono stati anche ripercorsi i tragici giorni del suo sequestro e della sua morte che hanno segnato e cambiato dolorosamente la storia del nostro paese. L’eredità di Aldo Moro per i nostri giorni, è quella di una fede che illumina la vita anche nei momenti più bui e di una politica che non abdica alla fatica del ragionamento. La partecipazione gli incontri è stata numerosa, interessata, motivata, come hanno dimostrato gli interventi dei presenti.
I funzionari del tempio avevano visto ed erano passati oltre, invece lui lo guardò e si fermò. Anche ogni ragazzo del Grest, dal più piccolo al più grande, è stato messo davanti ad un fatto: che uscendo di casa ogni mattina, percorre le strade del nostro quartiere verso l’oratorio, e mentre cammina incrocia volti e incontra persone. Con quale sguardo? Varcata la soglia dell’oratorio, poi, altre storie da condividere e altre amicizie da stringere. Con quale cuore?
Niente filosofie. Quando si parla di fede incarnata si parla di ciò che può “riaprire” il quotidiano. Che bello se anche i genitori che affidano i loro figli all’oratorio cogliessero questo! Mentre corrono al lavoro, dopo aver “piazzato” ciò che hanno di più caro al mondo, sarebbe importante comprendessero che ogni giornata, dalla più ordinaria alla più difficile, offre un’opportunità di salvezza. La questione però è desiderarla e riconoscerla. Per tutti, allora, piccoli e grandi, può valere qualcosa del testo pregato insieme: Signore, chiudo questa prima settimana di Grest con un grande grazie per tutte le cose nuove che ho scoperto. Aiutami sempre a migliorare alcuni miei atteggiamenti per diventare un bravo cristiano e un onesto cittadino.
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