San Sebastiano
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PRIME COMUNIONI: restare uniti a Cristo per non “seccarsi”

29/4/2018

 
Domenica 29 aprile la chiesa di San Sebastiano sembrava non riuscire a contenere i parenti e gli amici dei trentacinque bambini che per la prima volta si sono accostati al sacramento dell’Eucaristia. Un’esperienza davvero unica quella di rimanere innestati a Cristo, attraverso un rapporto vitale e fecondo. Il parroco, don Massimo, durante la celebrazione, ha sottolineato più volte questo Dono di Grazia fatto ad ogni fedele che è pure un compito ed un impegno. Non solo dei ragazzi, chiaramente, ma anche dei loro genitori, primi responsabili della crescita umana e cristiana dei loro figli. Ogni credente è chiamato a rimanere unito a Gesù come un tralcio alla vite. Pena seccarsi e non portare frutto. Il brano evangelico di Giovanni, nel quale Gesù di autodefinisce Vite Vera (Gv15), ha fatto da filo conduttore fin dalla sera di venerdì, quando i ragazzi con le rispettive famiglie, si sono dati appuntamento per condividere la cena, per pregare davanti al Santissimo Sacramento e per accostarsi alla Confessione. La Messa di prima comunione non è solo una bella giornata di festa, specialmente se baciata dal sole caldo di fine aprile, ma una tappa molto significativa per diventare di domenica in domenica discepoli di Gesù. Uomini e donne di fede. Testimoni e annunciatori di speranza. Costruttori e cittadini del Regno.

Caravaggio: quando il pellegrinaggio si fa in bicicletta.

28/4/2018

 
Un grande dono, forse un privilegio, il fatto di avere il Santuario di Caravaggio nella nostra Chiesa diocesana. Proprio per questo ogni anno la parrocchia organizza un pellegrinaggio ai piedi della madre, per riscoprire la tenerezza di Maria e per affidarsi alla sua intercessione. Sabato 28 un gruppetto di parrocchiani si è mosso fin dalle prime ore del mattino per raggiungere il Santuario. Per qualcuno, infatti, è ormai tradizione partecipare al pellegrinaggio in bicicletta. Settantaquattro chilometri immersi nella campagna cremonese e bergamasca. Fiancheggiando due importanti arterie per d’irrigazione dei campi: il Naviglio e il canale Vacchelli. Lungo il tragitto alcune soste per riprendere fiato ma soprattutto tante parole in amicizia. Dimentichi dei telefoni cellulari che sembra facciano di tutto tranne ciò che dovrebbero realmente fare: mettere in comunicazione gli esseri umani. E allora la scelta della natura, della scoperta delle proprie capacità e dei propri limiti, della voglia di condivisione e di amicizia. Un pellegrinaggio non si fa se non ricercandolo e costruendolo con fatica. Solo così la meta diventa “corona” e l’edificio sacro non resta un tempio ma si scopre “Casa che accoglie”, he aspetta e che invita a tornare.

DUE GIORNI DELLE FAMIGLIE

22/4/2018

 
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QUARANTORE: dal 25 al 27 aprile adorazione eucaristica prolungata

22/4/2018

 
QUARANTORE: dal 25 al 27 aprile adorazione eucaristica prolungata
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Nel culto eucaristico sono ancora attuali le Quarantore, tempo di rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera, di penitenza di fraterna comunione. Le Quarantore sono legate al nome del cremonese S. Antonio Maria Zaccaria (1502-1539). Nei giorni dell’adorazione eucaristica la città cambiava fisionomia: le barriere sociali cadevano, la fede rifioriva nella vita della gente che imparava a pregare e a meditare. L'adorazione coinvolgeva tutti, ci si avvicendava nella preghiera, spesso spontaneamente, per quaranta ore davanti al SS.mo Sacramento esposto in Chiesa. Per tre giorni si stabiliva come una tregua Dei: «i violenti diventavano mansueti; i ladri restituivano il maltolto; i falsari diventavano onesti; i nemici si riconciliavano; la gioventù si innamorava di Dio e i sacerdoti non si allontanavano dall'altare e dai confessionali». Possiamo ben dire che tutt’oggi permane la validità pastorale delle Quarantore. Esse, però, vanno ancor più collegate alla Parola di Dio e alla Santa Messa, per dare rinnovato slancio alla spiritualità, all’adorazione che sta all'origine della stessa devozione. Il dono della parola si completa in quello del pane: «spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero» (Mc 6,41). L’ascolto della parola costituisce così la premessa indispensabile della condivisione. In essa traluce, come in filigrana, la prassi eucaristica della comunità cristiana.
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PRSENTAZIONE GREST 2018

14/4/2018

 
AllOpera. Secondo il Suo disegno”: Ecco svelato il titolo e il sottotitolo del Grest 2018. L’agire dell’uomo, che si sporca le mani e costruisce la sua vita sulla terra degli uomini con creatività e fiducia, è il tema dell’estate in arrivo. Anche nell’Oratorio di San Sebastiano è già iniziato il lungo lavoro di gestazione e di preparazione del Grest. Ci sono altre agenzie  educative capaci di fare una proposta simile alla nostra, capaci forse anche di farla meglio. Ma c’è una cosa che ci contraddistingue: la motivazione, cioè “il perché” si fa. Non solo per spirito di sussidiarietà con le famiglie o di fantasia creativa nella vita pastorale. Ma per cogliere l’occasione di dire una Parola di Verità in mezzo ai tanti bla bla della gente, per sperimentare la logica del mutuo servizio e dell’incontro libero tra chi si trova e non tra chi si sceglie. In questa logica, riflessioni, attività, giochi e preghiere saranno un vero laboratorio di vita. Un tentativo di costruire l’umanesimo cristiano. Seguendo il Suo disegno.
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PELLEGRINAGGIO A CARAVAGGIO

9/4/2018

 
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Genitori chiamati a costruire e un’anima e un corpo.

7/4/2018

 
 “Appena nacque nostro figlio, venne a trovarci in ospedale un carissimo amico, mio e di mia moglie, un vecchio sacerdote che qualche anno prima ci aveva sposati. Ci guardò, guardò nostro figlio, poi disse: «Bene, avete fatto un corpo, ora dovrete farne un’anima!». Il testo teatrale di Giacomo Poretti, ha fatto da scenario all’ultimo incontro formativo con i genitori dei preadolescenti. Dopo aver dato vita ad alcuni incontri mirati a confrontarsi sul ruolo genitoriale di figli adolescenti, non poteva mancare un tassello fondamentale per la loro crescita umana e cristiana: la costruzione della propria interiorità. Anche la fede va costruita, accompagnata e sostenuta. Anzitutto con l’esempio di chi ha il compito educativo - genitori in primis -  ma poi, anche, stringendo alleanze con chi può essere d’aiuto. Non è una responsabilità da delegare ad altri o di fronte alla quale nascondersi dietro la frase: “non ne siamo all’altezza, non abbiamo le competenze necessarie”.  Il Vangelo, infatti, è qualcosa che si impasta con la vita. Nelle Sacre Scritture spesso si vede come la relazione con Cristo nasca e cresca all’interno delle mura domestiche. Che spesso si trasformano in quella sala al piano superiore nella quale si raduna la comunità credente per spezzare il pane e ascoltare la Parola apostolica. Guai non accorgersi dei ragazzi che spesso si estraniano dal discorso di fede. Peggio ancora estraniarsi con loro, abiurando la propria identità di discepoli del Signore. Come san Paolo (in Atti 20,7-12), ciascun genitore e ciascun educatore dovrebbe avere il coraggio di interessarsi dei ragazzi che spesso non reggono i discorsi degli adulti. Scoprirebbe che nonostante le molteplici cadute l’anima continua a r-esistere. Chiedendo di vivere. Elevando non solo lo spirito ma anche il copro dell’uomo.
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Quarto incontro formativo

2/4/2018

 
È fissato per sabato prossimo, 7 aprile alle 18 il quarto e ultimo incontro formativo dei genitori dei ragazzi delle medie e dei preadolescenti. Un percorso intrapreso ad ottobre che ha affrontato alcuni nodi fondamentali nel cammino ci crescita dei ragazzi. La trasformazione della propria paternità e maternità dinnanzi ad una nuova fase della vita evolutiva, il complesso mondo del digitatale dei social, il rapporto con la corporeità e l’alterità e sabato prossimo la responsabilità di essere costruttori - o quantomeno collaboratori – della crescita spirituale dei propri figli. Dopo l’incontro formativo la cena condivisa. Anche quella occasione per stringere alleanze. E per riscoprire la bellezza di appartenere ad un'unica grade famiglia. Quella dei figli di Dio.
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PASQUA: inizio di una nuova primavera nella vita cristiana

1/4/2018

 
Con la Celebrazione Eucaristica della Domenica di Risurrezione, ha preso avvio il Tempo Pasquale dell’anno liturgico. Cinquanta giorni scanditi dai Vangeli delle apparizioni del Risorto e dagli Atti degli Apostoli. Il tempo in cui, nella comunità credente, si è soliti celebrare i sacramenti dell’iniziazione alla vita cristiana. Una vera primavera dopo la stagione quaresimale. Occasione per intravedere ed incoraggiare una nuova fioritura della fede, grazie al lavoro di tutti. I primo luogo quello instancabile dello Spirito Santo, primo del Risorto. Ma a ad ogni credente è affidata la responsabilità di accresce e far crescere la presenza di Cristo nel mondo, in ogni ambiente di vita. 
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